Un po' di aggiornamenti dal fronte della Presidenza del Consiglio.
"t'ho sporcato sul naso" |
Tornato in Italia dopo aver adempiuto i suoi obblighi diplomatici, l'ex Ministro allo Sviluppo Economico (che non c'è) è stato ricoverato all'istituto clinico Humanitas di Rozzano (MI) per un intervento chirurigico al tendine della mano sinistra, provata dai numerosi pugni chiusi d'obbligo esibiti durante il party in onore del compagno Vladimir.
Ma la notizia per noi rilevante è un'altra. No, non sono stati finalmente resi noti i dati relativi agli accordi per la distribuzione e la compravendita delle risorse energetiche nel nostro territorio. Bensì (dovrete accontentarvi) che il Cavaliere, mentre in sala tutti si scatenavano con il torneo di limbo, escluso dalla contesa per la sua manifesta superiorità dovuta alla propria invincibile combinazione tra doti fisiche e preparazione atletica, ha trovato il tempo per dichiarare:
«Se negli ultimi due mesi la nostra parte politica ha dato un'immagine che non ha entusiasmato, lo si deve ad alcuni errori del partito e non del governo"»
Partiamo da quel paio di verità immanenti messe in discussione con una sola manciata di parole.
La prima è che la popolarità del governo, potrebbe aver interrotto la deflazione galoppante, finora ininterrotta, che l'aveva portata lo scorso settembre al dato record del 117% dei consensi: percentuale, ricordiamo, seconda soltanto al rapporto debito/PIL della Nazione.
Mentre la seconda dice che il Popolo delle Libertà, spacciato sin dal giorno della sua fondazione, per l'appunto, come un popolo, adesso diventa un partito. Sia chiaro: non un mesto e triste partito come tutti gli altri, ma pur sempre il Partito dell'Amore.
Meri dettagli, però, se paragonati al rigore scientifico di una logica per la quale, se un Governo ed una sovrabbondante maggioranza parlamentare non riescono a soddisfare pienamente il palato dei propri numerosissimi elettori, e della cittadinanza tutta, la colpa è del partito. Forse perché non è abbastanza grosso da ricoprire tutte le seggiole di Camera e Senato. O, al contrario, probabilmente perché il partito è troppo grande e nel coro di voci che dovrebbero cantare all'unisono, ogni leggera stonatura appare irritabilmente evidente come una lavagna graffiata da un righello.
esempio di devozione |
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